Honor 9 lite è stato tra i primi smartphone a disporre di doppia fotocamera sia sul frontale che sul retro. In entrambi i casi il sensore principale è da 13 megapixel, mentre il secondario da 2 megapixel fornisce informazioni di profondità per le modalità portrait e apertura ampia. Ne deriva un notevole effetto bokeh: possiamo regolare la nitidezza del soggetto e la sfocatura dello sfondo fino a livelli estremi. Impostando il massimo livello di sfocatura, si potrebbe addirittura finire per sfocare anche i bordi del soggetto. Nella foto sopra dell’auto, il paraurti, il tetto e il parabrezza risultano infatti evidentemente sfocati. Interessante la modalità apertura ampia che può essere regolata sia in fase di scatto che successivamente variando l’apertura focale da f / 16 fino a f / 0.95. Buoni i risultati dalla modalità ritratto. A questa è associato di default il filtro bellezza che tende ad alterare fin troppo il volto, i contorni ed il colore della pelle, ma può essere facilmente regolato o anche disattivato.
Non manca ovviamente la modalità HDR, con cui otteniamo scatti nitidi dai con colori più saturi. In generale le foto scattate con Honor 9 Lite sono più che soddisfacenti finchè ci troviamo in condizioni di buona illuminazione.
Dal tramonto aumenta il rumore di fondo e l’autofocus PDAF perde di efficacia, in misura comunque accettabile per questa categoria. Utilizzando la modalità PRO possiamo impostare l’area di messa a fuoco, gli ISO da a 100 a 1600, i tempi di scatto, la compensazione dell’esposizione, la modalità di messa a fuoco ed il bilanciamento del bianco, potendo quindi migliorare i risultati anche in condizioni di luce scarsa. Quanto detto sulle prestazioni nelle foto si ripete in toto anche nella registrazione dei video. I nostri test raccolti nel video sotto, mostrano chiaramente qualche incertezza dell’autofocus anche durante il giorno ma con una resa complessivamente accettabile. Al diminuire della luce, le prestazioni crollano anche qui, comprensibilmente.