Si potrebbe pensare che il Kirin 659 sia ormai un SoC superato, in virtù anche dell’esistenza del più recente Kirin 710. Eppure l’Honor 9 lite non accusa l’effetto obsolescenza. Gli otto core (4 da 2.36 GHz e 4 core aggiuntivi da 1.7 GHz) coadiuvati dai 3 giga di RAM fanno girare anche parecchie app in background senza fatica. Giusto a volte, si potrebbe incorrere in qualche piccolo rallentamento durante la visualizzazione di video ad alta risoluzione. 32GB per lo storage per questa versione “classica”, ma ricordiamo che esiste le meno diffusa versione 4/64GB.
In questo Honor 9 lite l’esecuzione dei giochi avviene senza intoppi. Durante il mio test anche titoli più pesanti in termini di consumo di risorse come Asphalt 8 e GTA Vice City, sono risultati fluidi e senza cali di frame. Dopo una lunga sessione di gioco potremmo notare un lieve surriscaldamento sul retro, comunque nei limiti della normalità.
La batteria da 3000 mAh non promette miracoli, ma questo smartphone mi ha portato a sera con un discreto 20% residuo, con un uso medio-intenso (utilizzando molto Whatsapp, Telegram, Instagram, Facebook e Spotify). Già soddisfacente per la fascia di prezzo in cui si posiziona, la gestione dei consumi è un pelo migliorata con l’ultimo aggiornamento firmware (B136) che include l’accelerazione GPU Turbo, la quale dovrebbe garantire il 60% di prestazioni in più con il 30% di consumi in meno.
Ricezione ottima, la qualità delle chiamate è eccellente. Purtroppo non è presente il 4G+, così come il Wi-Fi Dual Band 5 GHz, mentre è presente l’NFC.
Oggi AnTuTu riconosce un importante incremento prestazionale rispetto a quando Honor 9 Lite è stato commercializzato, facendo segnare 88300 punti contro 74600 dell’esordio. Interessanti i dati forniti da Geekbench che assegna un punteggio di 938 in Single-core e poco più di 3700 in multi-core.