Lo straordinario esordio sul mercato del Lamzu Atlantis OG ha segnano l’inizio di un percorso virtuoso che ha portato la casa cinese ad essere oggi tra i produttori più apprezzati sulla scena dei mouse gaming. In poco più di un anno quello che era partito come un singolo prodotto è stato affiancato dal fratello minore Atlantis Mini e ha già ricevuto due maggiori aggiornamenti delle componenti interne, con lo scopo di migliorarne le caratteristiche ad ogni batch produttivo. Oggi l’Atlantis si conferma essere protagonista del catalogo di Lamzu con l’uscita delle nuove versioni “Pro” e “4K”, entrambe disponibili nelle dimensioni “OG” e “Mini”, nelle quali Lamzu adotta un nuovo microcontrollore in grado di ridurre ulteriormente la Click Latency e quadruplicare il Polling Rate portandolo a 4000Hz. La serie Atlantis raggiunge quindi un livello di avanzamento tecnologico pari a quello del prossimo “Thorn“, il primo mouse ergonomico di Lamzu atteso sul mercato all’inizio di novembre e del quale la casa cinese ne ha realizzato anche una versione speciale per Fnatic. I nuovi Atlantis Pro e Atlantis 4K restano sostanzialmente invariati riguardo al design e tutte le altre caratteristiche tecniche della precedente generazione. Vi rimandiamo alla nostra recensione per un’analisi approfondita della serie Atlantis.
La nuova linea Atlantis è offerta in due varianti denominate “Pro” e “4K”: sebbene entrambe dotate dello stesso nuovo microcontrollore Nordic 52840 e capaci di sfruttare un Polling Rate fino a 4000Hz, soltanto la versione “4K” viene accompagnata dal ricevitore wireless 2.4GHz adatto a garantirne la compatibilità, mentre la versione “Pro” sarà invece dotata di un ricevitore simile a quello adottato nelle precedenti edizioni degli Atlantis con un Polling Rate massimo di 1000Hz.
Il ricevitore wireless 4KHz compatibile con tutte le varianti della nuova generazione di Atlantis, può essere acquistato anche separatamente nel caso si voglia fare un upgrade della versione “Pro”, soluzione tra l’altro obbligatoria per chi desidera il mouse nella colorazione “Polar White” o “Elegant Blue” e contemporaneamente il Polling Rate a 4000Hz, poiché le due colorazioni sono al momento disponibili solo in questa variante. Il dongle nella sua confezione di vendita singola ha una grafica che si ispira al mito di Atlantide con un tridente su un mare in tempesta, decisamente più accattivante di quello in dotazione alla serie Atlantis “4K” che è invece completamente nero.
Corposo e di ottima qualità il bundle: oltre ad un sintetico manuale utente (multilingua, ma manca l’italiano) troviamo l’ottimo cavo per la ricarica USB-A/USB-C con connettore angolato e rivestito il treccia di tessuto ultraflessibile, questa volta in colorazione completamente nera e con alcune marginali modifiche rispetto a quello visto nell’Atlantis OG V2 della nostra recensione; il ricevitore wireless 2.4GHz 4000Hz; un kit completo di piedini di ricambio in PTFE di dimensioni maggiorate rispetto a quelli installati; un kit di 10 piedini in PTFE circolari (diametro 6 mm); un set di grip adesivi in pelle sintetica per tasti e fianchi del mouse anche questi in colorazione nera; una borsa in tessuto con effetto velluto ed il logo Lamzu sulla faccia principale. Rispetto alle precedente versione e alla nuova “Pro” manca il bellissimo adattatore USB-A/USB-C con effetto “cristallo” azzurro poiché nel dongle 4K è stata utilizzata una porta di ingresso USB-C femmina da connettere direttamente al cavo in dotazione.
L’Atlantis Mini 4K eredita quanto di buono già implementato nell’ultima revisione della famiglia Atlantis con l’uscita della variante Mini ed introduce alcuni cambiamenti tecnici marginali nei PCB interni e nella base dall’iconico design “a farfalla”. Il peso di 51.1 grammi è invece soltanto 0.7 grammi superiore a quello del nostro Atlantis Mini in versione bianca, differenza del tutto trascurabile. In questa variante “Charcoal Black” ritroviamo lo stesso trattamento della superficie già visto nell’Atlantis OG V2, con un effetto gessato che garantisce un grip strepitoso anche agli utenti con poca sudorazione delle mani. Nonostante l’adozione degli stessi microswitch meccanici Huano corpo trasparente/pin rosa (80M, 64g) customizzati Lamzu, nell’Atlantis Mini 4K abbiamo riscontrato un click dei tasti principali più leggero anche se con la stessa peculiare tattilità e reattività data dai microswitch di casa Huano. Lo stesso brand è stato scelto anche per i microswitch dei tasti laterali per i quali viene confermato il modello corpo nero/pin bianco (5M, 55g). A tal riguardo nel nostro sample il tasto laterale “Indietro” risulta un pò pastoso e con un maggiore post-travel quando premuto nella parte posteriore, ma comunque nulla che incida negativamente sulle performance in gioco. Ottima la rotella di scroll la quale utilizza lo stesso encoder TTC Silver utilizzato nell’Atlantis Mini e che garantisce una rotazione di media durezza con scatti definiti. Nel complesso riteniamo che la qualità costruttiva rispecchi complessivamente quella della precedente generazione.
L’impatto del Polling Rate a 4000Hz nella vita reale risulta decisamente meno decisivo di quanto si possa pensare, almeno per videogiocatori amatori come noi. Mettendo a confronto le prestazioni dei nostri Atlantis Mini (1000hz) ed Atlantis Mini 4K (4000Hz) con la medesima configurazione ad eccezione del Polling Rate, non siamo riusciti a percepire nessuna netta differenza in favore di uno dei due sulla nostra piattaforma di test AM5 di fascia media (R9 7900X, RTX2070, 2K 165Hz). La maggiore resa prestazionale dell’Atlantis Mini 4K è maggiormente evidente su sistemi di fascia alta in combinazione a monitor con alto refresh rate (240-360Hz), come viene tra l’altro riportato da Lamzu stessa nel suo sito ufficiale, e con l’utilizzo di una sensibilità di almeno 1600 CPI. Sorprendente invece la durata della batteria che nonostante sia rimasta al stessa della precedente generazione ci ha fatto registrare circa 34 ore di uso reale misto con la configurazione più alta possibile. Si tratta soltanto di due ore in meno rispetto all’Atlantis Mini a 1000Hz, sintomo che il maggiore dispendio energetico del nuovo e più performante MCU sia stato egregiamente equilibrato grazie all’ottimizzazione software realizzata da CompX.
La nuova generazione di Atlantis riceve anche un aggiornamento del software che aggiunge alcune funzionalità portate dal nuovo hardware. Rimane sostanzialmente uguale la prima scheda, dedicata alla scelta di uno dei quattro profili personalizzabili, alla rimappatura dei sei tasti del mouse e della configurazione del Debounce Time (adesso chiamato “Key Response Time”) con valori tra 0 e 20 millisecondi. Sarà possibile importare ed esportare i profili mediante file con estensione “.bin” creato direttamente dal software.
La seconda scheda è dedicata alla configurazione hardware del sensore: troviamo la possibilità di creare fino a 5 soglie CPI con valori da 50 a 26000 CPI, la scelta del Polling Rate con valori di 125Hz, 250Hz, 500Hz, 1000Hz, 2000Hz e 4000Hz. Quando impostato fino 1000Hz sarà possibile anche scegliere tra due modalità, “LP” e “HP”, supponiamo rispettivamente acronimi di “Low Power” e “High Power”, due modalità che permettono di dare priorità alla durata della batteria (LP) o alle performance (HP). Se si sceglie un Polling Rate a 2000Hz o 4000Hz si utilizzerà invece un unico profilo per le massime prestazioni. In questa scheda sarà anche possibile scegliere la Lift-Off Distance (LOD) tra valori di 1mm e 2mm, così come l’attivazione di Ripple control, Angle Snapping e Motion Sync. Quest’ultimo non poteva essere disabilitato nella precedente generazione di Atlantis. È stata infine aggiunta l’impostazione chiamata “Peak Performance” con lo scopo di garantire le massime prestazioni del sensore fino ad un tempo massimo di inattività definito tra 30 secondi e 40 minuti. Oltre questo periodo di tempo il mouse entrerà in una sorta di modalità risparmio energia per massimizzare l’autonomia. Non si tratta di uno spegnimento completo poiché l’uso del mouse viene istantaneamente ripristinato al primo movimento o click sui tasti, sebbene in questo caso con una maggiore latenza sulla prima azione eseguita.
Confermata anche la sezione dedicata alla gestione delle Macro, la cui creazione avviene mediante registrazione diretta delle azioni o singola selezione di ogni evento tramite un menù a discesa. Una volta creata, la macro dovrà essere associata ad uno dei tasti del mouse mediante la scheda dedicata alla rimappatura dei tasti. Le macro possono inoltre essere esportate ed importate utilizzando files con estensione “.txt” creati dal software.
Migliorata anche la sezione dedicata alle impostazioni di base, come la scelta della lingua (Inglese, Cinese, Cantonese e Coreano) nonché le opzioni per aggiornare il firmware del ricevitore e del mouse in pochissimi secondi. In questa scheda è inoltre possibile intervenire sulle impostazioni del mouse sul sistema operativo ed eseguire l’accoppiamento con uno dei ricevitori compatibili.
La serie Atlantis ha dal suo esordio ottenuto un grandissimo successo grazie ad una progettazione che ne ha curato ed esaltato tutti gli aspetti più importanti: componenti high-end con eccezionali prestazioni, peso ultraleggero, struttura estremamente robusta, design elegante e privo RGB o traforature, sono alcuni degli ingredienti chiave che gli hanno permesso di conquistare anche l’esigente pubblico dei videogiocatori di tutto il mondo. Lamzu è un’azienda giovane ma estremamente attenta alle richieste del mercato e reattiva nell’implementazione delle ultime tecnologie ritrovate, mentalità che l’ha portata ad aggiornare più volte il suo mouse di esordio apportando alcune modifiche interne. La più importante è l’adozione di un diverso microcontrollore, il Nordic 52840, capace di garantire una frequenza di Polling Rate massima di 4000Hz – ben quattro volte superiore a quella della precedente generazione – massimizzando la consistenza di tracciatura del sensore ottico Pixart PAW-3395 ed allo stesso tempo riducendo l’input lag dei comandi. Benché i vantaggi oggettivi di questa implementazione siano eclatanti nei test sintetici, non si mostrano con la stessa evidenza su tutte le configurazioni di gioco: serviranno soluzioni di fascia alta in combinazione a monitor con alto refresh rate ed una sensibilità del mouse configurata a valori superiori a 1600 CPI per sfruttare al meglio la tecnologia. Lamzu propone la nuova generazione di Atlantis nei formati “OG” e “Mini” e nelle varianti “Pro” e “4K” con prezzi rispettivamente di 109.00 e 119.00 euro: entrambe sono compatibili con la tecnologia 4000Hz ma solo la seconda è dotata del ricevitore compatibile con la massima frequenza di Polling Rate incluso in confezione. Sebbene la differenza di prezzo sia minima, ciò consente un piccolo risparmio a tutti quegli utenti non interessati alla tecnologia o non ancora in possesso di sistemi con i requisiti minimi per sfruttarla, mentre gli altri utenti esigenti o i videogiocatori professionisti potranno scegliere la versione pronta per i 4000Hz, come ad esempio Tyson “TenZ” Ngo, che ha scelto proprio il Lamzu Atlantis Mini 4K per il suo setup di gioco. Lamzu offre comunque la possibilità di acquistare separatamente il dongle wireless compatibile con la tecnologia 4000Hz, disponibile sul mercato europeo ad un costo di circa 17 euro spese di spedizione escluse. Per gli utenti già in possesso di un Atlantis di precedente generazione, consigliamo l’upgrade soltanto se sicuri di poter sfruttare appieno il Polling Rate a 4000Hz, poiché le due versioni avranno prestazioni del tutto comparabili quando entrambe utilizzate a 1000Hz. I prezzi della linea Atlantis sono estremamente competitivi, soprattutto alla luce del fatto che il mercato dei mouse wireless con Polling Rate di 4000Hz è un settore relativamente nuovo, con scelte di design limitate e dove i concorrenti affermati, come ad esempio Razer o G-Wolves, propongono i loro prodotti a prezzi che superano i 150 euro. Con l’aggiornamento della linea Atlantis e l’uscita del nuovo modello ergonomico “Thorn” – che speriamo di poter recensire nelle prossime settimane – Lamzu ha aggiornato la sua intera line-up alle ultime tecnologie disponibili sul mercato, in attesa della presentazione del suo quarto mouse “Maya”, annunciato sul proprio canale youtube lo scorso Aprile. Lamzu si sta velocemente affermando sul mercato come uno dei produttori più interessanti degli ultimi anni.
The Review
PROS
- Rapporto/qualità prezzo persino migliore della precedente generazione
- Uso di una MCU più performante ed in grado di garantire 4000Hz di Polling Rate
- Uso di un sensore affidabile e performante, dotato della tecnologia Motion Sync
- Ottima finitura della superficie
- Bundle corposo e di alta qualità
- Superleggero, circa 51 grammi
CONS
- Nulla da segnalare