Maya utilizza l’ormai consolidato trattamento delle superfici con effetto “gessato” perfezionato già dall’Atlantis 4K ed utilizzato in tutte le successive produzioni. L’effetto è quello di una superficie asciutta e vellutata, che mantiene le sue proprietà anche quando le mani divengono particolarmente calde dopo lunghe sessioni d’uso. Sebbene il grip non sia particolarmente marcato con mani asciutte, nel complesso il trattamento rende le superfici pregevoli e poco inclini allo sporco.
Dopo aver testato i micro switch ottici Raesha sul Thorn, Lamzu torna a quelli meccanici su Maya affidandosi agli Huano Transparent Blue Shell Pink Dot (TBSPD). Si tratta dei micro switch meccanici tra i più apprezzati dalla community per l’alta tattilità ed il rebound scattante che li rende precisi e reattivi. Gli Huano “TBSPD” garantiscono inoltre un’aspettativa di vita di 80 milioni di click ed una forza di attuazione di ~64gf. Strutturalmente i tasti sono ben costruiti, garantendo bassi livelli di pre-travel e post-travel ed oscillazioni orizzontali minime.
La rotella di scroll è posizionata qualche millimetro più avanti della metà dei tasti principali con una sporgenza di circa 3.5 millimetri e si presenta facile da raggiungere e da azionare con tutte le principali prese. Il rivestimento in gomma presenta l’ormai classico simbolo dell’infinito con pattern ripetuto, una soluzione che unisce uno stile differente rispetto a quelli più tradizionali con un effettivo miglioramento del grip ma senza risultare al tatto invasivo. Lo scroll è gestito con un encoder rotativo TTC Silver da 11mm che offre una rotazione di media durezza con scatti molto ben definiti. ll click di media durezza e dalla corsa breve, viene invece gestito con un micro switch meccanico Huano Black Shell White Dot (3M, ~79gf).
I tasti laterali sono posizionati sul lato sinistro in corrispondenza della piccola rientranza ergonomica dei fianchi e per questo facili da raggiungere con tutte le principali prese. La dimensione è media, con una forma che segue la curvatura del profilo del mouse ed una superficie piatta con contorni netti, caratteristiche che li rendono facili da riconoscere ed azionare. Il click è gestito con micro swtich meccanici Huano Black Shell White Dot 90° (5M, ~75gf), soluzione adottata in tantissimi altri mouse sul mercato. Il click è reattivo su tutta la superficie nonostante valori di pre-travel e post-travel più marcati alla pressione sulle estremità dei tasti.
Nella parte anteriore del fianco sinistro trova posto il classico logo Lamzu in colorazione dorata ed un piccolo foro retroilluminato da un LED RGB interno. Oltre a segnalare il profilo CPI configurato tramite il software con il colore assegnato, indica anche lo stato di carica della batteria: lampeggiante rosso quando si raggiunge il 15% di carica residua, lampeggiante rosa durante la carica e azzurro fisso all’accensione del mouse ed una volta che la carica sarà completata. Il LED è ben integrato nella scocca, ma manca un rivestimento in plastica trasparente che permetta di diffondere meglio la luce all’esterno del foro. Sebbene sia discreto e poco invasivo durante l’uso risulta però difficile da notare, rendendo ad esempio complicato accorgersi della batteria in fase di esaurimento.
Come da tradizione, anche la base del Maya è interamente intagliata con un nuovo disegno realizzato appositamente per questo modello per raggiungere il massimo contenimento del peso garantendo al tempo stesso solidità struttura. A partire dalla produzione del Thorn, Lamzu fornisce in dotazione un adesivo opzionale per ricoprire interamente la sezione intagliata della base per evitare di doversi preoccupare di pulire periodicamente l’interno del mouse da eventuale polvere.
Il Maya adotta un grande piedino nella parte posteriore e due più piccoli in quella anteriore, mentre un quarto circonda il sensore per attutire la pressione esercitata sul mouse e garantire al sensore un tracciamento sempre preciso. Come osservato anche sul Thorn, a fianco del sensore vi sono predisposti altri due supporti per due ulteriori piedini di forma circolare – forniti nel kit di ricambio in dotazione – da aggiungere qualora si desideri aumentare ulteriormente la stabilità al centro della base rinunciando però alla massima velocità di scorrimento. La qualità dei piedini è molto buona, questi risultano particolarmente resistenti ai graffi ed offrono uno scorrimento di velocità medio-alta su tappetini “Control” come il Pulsar ES1 3mm e di velocità alta su tappetini “Speed” come il Lamzu Energon Pro.
Nella base trovano inoltre posto un piccolo selettore per l’accensione e spegnimento della modalità wireless e un pulsante per il ciclo dei profili CPI personalizzabili tramite software (di base 400, 800, 1600, 3200, 6400). Il sensore Pixart PAW-3395 è posto leggermente spostato verso la parte anteriore della base in modo da assicurare la migliore precisione di tracciatura dei movimenti esercitati anche con il polso ed è supportato dalla MCU Nordic nRF52840, stessa combinazione hardware adottata su Atlantis 4K e Thorn, in grado di garantire latenze minime e Polling Rate fino a 4000Hz.