Il software di gestione degli Atlantis è disponibile al download dal sito web ufficiale (link) ed occupa solo 5MB di spazio sul disco e soltanto circa 20MB di memoria ram quando in esecuzione. L’interfaccia è molto spartana ma ben organizzata in tre sezioni – Key Settings, DPI Settings e Macro – ed ogni funzionalità è facilmente comprensibile nonostante il software sia disponibile soltanto il lingua inglese e cinese. Grazie alla memoria interna di cui sono dotati gli Atlantis, la configurazione dei profili e delle macro associate ai tasti sarà salvata su di essa e sempre disponibile anche nei dispositivi dove il software di gestione non è installato.
La prima sezione è dedicata alla configurazione dei sei tasti personalizzabili del mouse ai quali è possibile assegnare funzionalità avanzate che vanno dalle classiche opzioni di gestione del mouse per lo scorrimento dei profili, del polling rate e del valore di CPI, a combinazioni di tasti o macro precedentemente create della sezione dedicata. Molto interessante la possibilità di personalizzare anche il tasto alla base del mouse, funzionalità che in altri prodotti non è stata invece implementata. Da questa sezione è possibile gestire i quattro profili integrati nella memoria del mouse che possono essere esportati ed importati mediante file con estensione .jma generati dallo stesso software. Sarà infine possibile configurare il debounce time con valori da 0 a 30 millisecondi (default 12 ms).
La seconda sezione è dedicata alla configurazione di fino a cinque intervalli DPI, il Polling Rate, la Lift-off Distance e funzionalità secondarie come il Ripple Control e l’Angle Snapping, rispettivamente implementate per “ammorbidire” la traiettoria e “raddrizzare” i movimenti basati su linee dritte. Ad ogni intervallo CPI sarà possibile scegliere un valore da 50 a 26000 con intervalli minimi di 50 unità ed associare un colore personalizzato per identificarlo direttamente sul mouse mediante il led posto alla base. Un ulteriore tasto aprirà invece le proprietà del mouse del sistema operativo tramite il quale sarà possibile intervenire sulla sensibilità generale ed altre opzioni condivise.
La terza sezione è quella dedicata alla creazione e gestione delle Macro. Una volta create tramite registrazione diretta degli eventi o inserimento manuale di un singolo evento, si avrà la possibilità di modificare o eliminare successivamente singoli eventi o i ritardi tra di essi per perfezionarne il funzionamento. Disponibili inoltre diverse modalità di attivazione della macro: ripetizione continua alla pressione o al rilascio, o ripetizione un numero definito di volte alla pressione del tasto di associazione. Le macro così create vengono conservate nel dispositivo locale e solo una volta associate ad un tasto vengono anche trasferite nella memoria del dispositivo per averle sempre disponibili anche in assenza del software. Le macro possono inoltre essere esportare (click tasto destro sulla macro) o importate (click tasto destro nella colonna delle macro) mediante file con estensione .jmm.
In questa versione 1.0. del software non abbiamo riscontrato nessun genere di bug o problema di sorta, seppur manchi la possibilità di configurare l’autosleep, per il quale il produttore ha invece previsto due tipologie di firmware da scaricare e flashare sul dispositivo: uno per un maggiore risparmio della batteria che prevede l’entrata in sleeping mode dopo 5 secondi di inattività, ed uno per le massime performance, dove la sleeping mode viene invece attivata dopo 20 secondi di inattività. Il software non dispone inoltre dell’opzione per abilitare o disabilitare il Motion Sync, Lamzu ha infatti scelto mantenerlo sempre attivo.