Dream Machines è un’azienda Polacca fondata da un gruppo di videogiocatori enthusiasts nel 2015 e divenuta per la prima volta popolare l’anno successivo grazie al DM1 Pro, mouse sviluppato sulla base dei feedback forniti da videogiocatori professionisti, che ha ottenuto larghi consensi anche tra il grande pubblico. Nel voler soddisfare le esigenze dei videogiocatori, il team di Dream Machines presta particolare attenzione alla scelta dei materiali e delle tecnologie, per arrivare ad offrire alte prestazioni ad un prezzo competitivo. Il catalogo Dream Machine comprende tutti gli strumenti indispensabili di ogni videogiocatore, dall’appassionato al professionista, con prodotti come laptop da gaming, mouse, tappetini e tastiere meccaniche.
In questa recensione analizzeremo il mouse ultraleggero DM6 Holey S appartenente alla serie DM6 Holey, composta da tre modelli: Holey (con sensore PixArt PMW-3360), Holey S (con PixArt PWM-3389) ed Holey Duo, l’attuale proposta wireless di Dream Machines che utilizza il sensore a basso consumo energetico PixArt PAW-3335 da 16.000 CPI e mantiene un peso superleggero di 79 grammi. Tutti e tre i modelli adottano la medesima forma ergonomica che ci ha parecchio colpito già dai primi test.
Dream Machines DM6 Holey S – Specifiche tecniche | |
Design | Ergonomico per destrorsi, struttura traforata ultraleggera |
Switch | Huano corpo blu/pin bianco (20M, 69 grammi) per i tasti destro e sinistro;
Huano corpo nero/pin giallo (8M, 63 grammi) per tasti laterali e tasto ciclo CPI; Huano corpo nero/pin bianco (5M, 55 grammi) per tasto rotella; |
Encoder | F-Switch 11mm (rotore marrone) |
Sensore | Tipologia: Ottico |
Modello: Pixart PMW-3389 | |
Risoluzione Massima: 16.000 CPI | |
Polling Rate: 1.000 Hz | |
Velocità di tracciamento: 7 m/s | |
Accelerazione Massima: 50g | |
Dimensioni (HxLxP) | 40 x 66 x 129 mm |
Peso | 69g (senza cavo) |
Piedini | Quantità: 4 |
Materiale: PTFE Nero | |
Numero Tasti | 6 (personalizzabili) |
Tipo Connessione | Cavo lungo 180 cm rivestito in treccia di tessuto flessibile con connettore USB-A placcato oro |
Memoria Interna | Presente, 6 profili personalizzabili |
Illuminazione | 1x Led RGB interno |
Software di gestione | Gestione Profili, Personalizzazione Tasti, Impostazioni CPI, Lift Off Distance, Gestione Macro |
Contenuto della confezione | Mouse, Quick Start Guide, Istruzioni per registrazione del prodotto sul sito del produttore |
Colori Disponibili | Nero |
Compatibilità | Windows |
La confezione è realizzata in cartone resistente e valorizzata da una grafica a nido d’ape che richiama il design del prodotto. Nella facciata principale troviamo una foto del mouse accompagnata da marca e modello, mentre sul retro vengono elencate alcune delle sue caratteristiche principali. Su entrambi i lati vene riproposto il modello del prodotto.
Aperta la confezione troviamo il mouse adagiato all’interno di una rigida spugna intagliata su misura, che lo protegge egregiamente da eventuali urti durante il trasporto.
In bundle solo la manualistica: un flyer con il numero seriale del mouse e le istruzioni per la registrazione del prodotto, ed una quick start guide in lingua inglese per un rapido utilizzo del mouse. Si sente la mancanza dei piedini di ricambio, dotazione essenziale per mouse gaming, spesso sottoposti ad un uso intensivo.
Il collegamento del mouse avviene tramite cavo lungo 180 centimetri dotato di connettore USB 2.0 placcato in oro ed anello in ferrite, utile a ridurre eventuali interferenze elettromagnetiche. Il cavo è rivestito in treccia di tessuto a maglie molto fitte, che gli conferisce un’ottima resistenza ed un’eccellente qualità complessiva. Tuttavia risulta meno flessibile di quanto il termine utilizzato da Dream Machines, “shoelace” (chiaro riferimento ai lacci delle scarpe), farebbe pensare.
Il Dream Machines Holey S ha un design asimmetrico per destrorsi che presenta il tipico rientro sul fianco sinistro come punto di posizionamento del pollice ed un fianco destro invece più basso e che si allarga verso l’esterno per dare sostegno ad anulare e mignolo. Si tratterebbe di un design OEM già utilizzato da Motospeed con il modello Darmoshark N1.
Le dimensioni medie del prodotto (40 x 66 x 129 mm) lo rendono ideale per mani medie e grandi con pressoché tutte le prese. Tra queste, viene particolarmentre favorita la presa Palm, grazie alla forma stretta e allungata del mouse e della gobba superiore che raggiunge la sua massima altezza della parte centrale. Indubbiamente comode anche le prese Fingertip e Claw, merito soprattutto della gobba superiore che discende in maniera molto graduale verso la parte posteriore del mouse.
Buona la qualità costruttiva e la robustezza del prodotto, che non risente dell’ampia traforatura su tutti i lati della struttura. Una forte pressione al di sotto dei tasti laterali però causerà l’azionamento degli stessi. Nelle sezioni laterali, la traforatura esagonale si fa più schiacciata, assicurando una superficie più piena e migliore al tatto. Scuotendo il prodotto ravvisiamo un lieve rumore causato dai tasti posti alla base del mouse, udibile anche quando lo si poggia ad ogni riposizionamento. Molto ben distribuito il peso, pari a 67.5 grammi, lo colloca nella categoria dei superleggeri.
Tutta la superficie del mouse ad eccezione della base, presenta una finitura nera opaca con effetto soft touch, esteticamente molto gradevole. Purtroppo trattiene in maniera persistente le impronte, il sudore e lo sporco in genere, tendendo a rovinarsi in fretta. Inoltre, a nostro avviso, seppur gradevole al tatto, non garantisce un grip particolarmente efficace, ma anzi in alcuni frangenti di gioco più concitati, abbiamo quasi avuto la sensazione di perdere il contatto con il mouse.
I tasti principali del DM6 Holey S sono indipendenti dalla struttura superiore ma molto ben fissati alla stessa e non presentano oscillazioni orizzontali o giochi meccanici. Il pre-travel è del tutto inesistente, mentre il post-travel risulta inconsistente sulla superficie del tasto, soprattutto quando il punto di pressione si trova lontano dal punto di contatto tra tasto e switch sottostante, così come lungo il bordo anteriore del tasto stesso. Anche il click risulta poco omogeneo sulla superficie dei tasti, con una durezza maggiore quando la pressione è esercitata lungo i bordi esterni, differenza che abbiamo riscontrato essere più accentuata sul tasto destro rispetto al sinistro. Nonostante questo, nei punti di pressione perpendicolari agli switch è possibile apprezzare la qualità degli switch Huano corpo blu/pin bianco, caratterizzati da un corposo feedback tattile, una forza di azionamento di 59 grammi ed un’aspettativa di vita pari a 20 milioni di click.
I tasti laterali sono ben posizionati lungo il fianco sinistro, risultando facilmente raggiungibili, ma sporgono più del dovuto dalla struttura, potendo causare pressioni involontarie quando si impugna il mouse. Il punto di pressione è pastoso ed inconsistente lungo la superficie dei tasti, causando alti valori di pre-travel e post-travel. Soprattutto quando premuti lungo i lati, i tasti tendono a rientrare all’interno della sede poichè manca un sistema di slitte che ne limiti la corsa. Nei tasti laterali vengono impiegati switch Huano corpo nero/pin giallo, caratterizzati da una forza di azionamento di 63 grammi ed un’aspettativa di vita di 10 milioni di click.
Buona la rotella di scroll, solida e con una rotazione consistente e piacevole. La ruota è realizzata in plastica ed è ricoperta da una morbida gomma dentellata che garantisce un ottimo grip. L’encoder di marca F-Switch con rotore marrone offre una rotazione molto leggera e con scatti poco marcati, caratteristiche poco adatte per un uso più ampio del prodotto, ma che in ambito gaming si rifà alle singole preferenze degli utenti. Il click della rotella necessita di una forza medio-bassa ed è gestito con uno switch Huano corpo nero/pin bianco (5 milioni di click, 55 grammi di attuazione).
Poco al di sopra della rotella e ben disposto in una striscia centrale dal design concavo, troviamo il tasto dedicato al ciclo degli step CPI (sei valori predefiniti 400-800-1600-3200-4800-6400) che potranno essere personalizzati tramite il software. Il tasto è ben integrato e sporge poco rispetto alla superficie superiore, così da evitare pressioni involontarie, ma essendo di controparte di fruizione meno immediata, quantomeno nel caso gli si assegni tramite software una funzione specifica di gioco. Il click è ancora una volta gestito con uno switch Huano corpo nero/pin giallo (10 milioni di click, 63 grammi attuazione).
Per ridurre quanto più possibile il peso complessivo, anche la base presenta l’ampia traforatura già vista nel resto della struttura. Esattamente al centro della base troviamo il sensore PixArt PMW-3389, che con l’implementazione di Dream Machine è in grado di offrire una risoluzione massima di 16.000 CPI ed una velocità di tracciamento di 7 m/s. Si tratta di un sensore di assoluto livello, ormai molto diffuso in mouse di media ed alta gamma poichè in grado di garantire grande affidabilità, un’eccellente precisione di tracciamento ed una Lift-Off Distance (LOD) molto bassa, ideale per il mondo del gaming. Ricordiamo infatti che la LOD è la distanza minima dalla superficie oltre il quale il sensore smetterà di registrare i movimenti: minore sarà la distanza, più sarà possibile riposizionare il mouse senza spostamenti non voluti del cursore sullo schermo.
Nella parte inferiore troviamo due tasti dedicati rispettivamente allo spegnimento/accensione del LED RGB interno e alla scelta del valore di Polling Rate tra 125Hz, 500Hz e 1000Hz, opzioni che saranno indicate da un led blu.
Dream Machines ha scelto per il DM6 Holey S l’uso di quattro piccoli piedini ovali (13 x 6.6 millimetri) in PTFE (teflon) di colore nero posti ai vertici della base, che riescono a garantire un’ottima scorrevolezza anche sui tappetini con superfici più ruvide. Skates di dimensioni ridotte come questi risultano però meno efficaci sui tappetini più morbidi e sono più soggetti ad usura. A nostro avviso l’uso di piedini di dimensioni maggiori (ad esempio uno su tutta la parte frontale ed uno su tutta quella posteriore), avrebbe migliorato la qualità complessiva d’uso del mouse su tutti i tipi di superficie, aumentandone contestualmente la durata, grazie alla distribuzione dell’attrito su un’area più ampia.
Parzialmente visibile attraverso la traforatura della scocca superiore, un LED RGB saldato sulla board interna, indica il profilo CPI corrente tramite la colorazione assegnata via software. Il led si illumina con effetto respiro (al momento non modificabile) e raggiunge una luminosità piuttosto elevata. Data la traforatura della scocca superiore, la luce generata dal led potrebbe colpire gli occhi dell’utente distraendolo infastidendolo. Si sarebbe potuto evitare ciò adottando ad esempio una copertura semitrasparente per affievolirne e disperderne la luminosità su una superficie più ampia, migliorandone l’effetto complessivo. Si sarebbe inoltre potuto preferire l’illuminazione sulla rotella di scroll.
Non è previsto nessun altro genere di personalizzazione estetica del prodotto, che mantiene così il design total-black puntando tutto sulla finitura opaca e l’ampia traforatura a nido d’ape.
Il software di gestione, scaricabile sulla pagina dedicata a questo link e disponibile in lingua inglese, occupa 33MB di spazio sul disco e non impiega molte risorse di sistema durante l’uso. La memoria interna del mouse permetterà di salvare fino a 6 profili accessibili però solo tramite software: non è infatti previsto un cambio profilo al volo tramite combinazione di tasti sul mouse.
L’interfaccia del software è molto semplice ed è divisa in due schermate selezionabili tramite i due bottoni posti nella parte superiore destra: “Mouse Macros” e “Settings”.
Cliccando sul tasto “Profile” – posto in basso a sinistra nella prima schermata – sarà possibile creare, cancellare o rinominare fino a 6 profili personalizzati. I profili possono essere esportati ed importati tramite file con estensione .pf, cliccando con il tasto destro sul nome del profilo e scegliendo le opzioni “Export” oppure “Import”. Il cambio profilo avviene entro pochi secondi dalla selezione dall’elenco, presente in tutte le schermate nell’angolo superiore destro dell’interfaccia.
Molto semplice la personalizzazione dei sei tasti del mouse per i quali sarà possibile scegliere tra le funzionalità messe a disposizione dal software, come ad esempio la replica dei tasti multimediali, funzionalità specifiche del sistema operativo oppure scorciatoie come Copia, Taglia e Incolla. Interessanti anche le funzionalità avanzate, quali “Group Function”, che permette di eseguire una combinazione di tasti della tastiera con una singola pressione del tasto a cui viene assegnata; la funzione “Fire Function”, che da la possibilità di attivare la funzione di “fuoco” e ripeterla un numero scelto di volte per ogni singola pressione del tasto a cui viene assegnata; oppure il massimo della customizzazione con la funzione “Macro Function” che esegue una Macro precedentemente creata.
Ogni profilo ha sei step CPI predefiniti non disattivabili, ai quali si può assegnare un valore numerico di CPI, da un minimo di 200 ad un massimo di 16.000, con intervalli minimi di 50 unità. Sarà possibile distinguere gli step, assegnando ad ognuno un colore personalizzato. Purtroppo il sistema di selezione del colore tramite gradiente non è sufficientemente preciso e limita di molto la scelta dei colori rispetto ai 16.8 milioni teoricamente possibili. L’interfaccia permetterebbe anche di modificare il valore numerico dei singoli canali Red, Green e Blue per ottenere un maggiore controllo sul colore finale, ma purtroppo neanche questa funzionalità sembra funzionare a dovere. Bisognerà quindi accontentarsi di uno dei colori predefiniti, disponibili a sinistra del gradiente, oppure di quelli che si riescono ad ottenere tramite il poco preciso gradiente di selezione.
Spostandoci nella seconda schermata “Settings” troveremo sulla parte sinistra dell’interfaccia le opzioni dedicate al comportamento del mouse quali sensibilità, velocità di attivazione del doppio click e velocità di scroll della rotella (lato software). Abbiamo anche un selettore per la configurazione della Lift-Off Distance (LOD) fra tre livelli, L , M e H (low, medium e high) corrispondenti, secondo le specifiche del produttore, rispettivamente a 1, 2 e 3 millimetri. Secondo i nostri test, i tre livelli sono in realtà molto simili tra loro: in tutti il tracking viene interrotto all’altezza di 1,4 mm (altezza di un DVD).
Nella parte destra della stessa schermata trova spazio la sezione dedicata alla gestione delle macro, che vengono create tramite registrazione diretta della combinazione di tasti che si vuole eseguire. L’elenco delle azioni registrate potrà essere successivamente perfezionato con la rimozione o l’aggiunta di ulteriori tasti o ritardi, oppure con la modifica di quelli già in lista.
Il Dream Machines DM6 Holey S è disponibile a circa 50 euro spedizioni incluse, collocandosi in una fascia di prezzo estremamente complessa in cui è difficile emergere in virtù della straripante offerta di modelli dalle caratteristiche tecniche similari, offerti anche da produttori affermati da tempo. Rispetto a molti di essi, il DM6 Holey S si candidava ad essere un interessantissimo outsider, ma presenta purtroppo alcuni aspetti tecnici e scelte di design che andrebbero migliorati per poter valorizzare a pieno il progetto alla base ed aumentare l’appeal finale del prodotto.
La finitura ad esempio ci è sembrata troppo scivolosa, indubbiamente gradevole quando il mouse è ancora nuovo, ma non sufficientemente resistente nel tempo. I tasti laterali deludono per il click pastoso e per l’altissimo post-travel, e sporgono inoltre eccessivamente dalla struttura laterale potendo causare attivazioni non volute.
Le performance globali del sensore sono più che sufficienti, anche se il polling rate raggiunge di rado i 1000Hz per attestarsi su valori medi compresi fra gli 800 e i 900 Hertz. Ottima invece la Lift-Off Distance, sempre consistente e con una disattivazione della registrazione del movimento già a 1,4 mm di altezza dalla superficie. Colpiscono positivamente anche gli ottimi switch principali – Huano corpo blu/pin bianco – ed il design diversamente ergonomico, che si adatta benissimo a mani medie e grandi con tutte le prese, rendendo il DM6 Holey S un buon mouse con cui iniziare a muoversi nel mondo del gaming.
Dream Machine ha avviato nel Dicembre del 2020 una campagna di raccolta fondi Kickstarter per il lancio del nuovo modello “Holey Trio”, campagna che è stata completata con successo in soli due giorni! Si tratta di un prodotto che guarda al futuro grazie alle tre tipologie di connessione: Bluetooth, con un basso consumo energetico ideale per un uso ufficio/produttività; wireless 2.4 GHz e via cavo per le sessioni di gioco più impegnative. Sembrerebbero anche essere stati rivisti i punti deboli dei predecessori, segno che ancora una volta l’azienda pone particolare attenzione al feedback dei propri utenti. Ci aspettiamo molto da questo nuovo modello la cui commercializzazione è ormai imminente.
The Review
PROS
- Sensore top di gamma
- Ottimi switch per i tasti principali
- Peso contenuto e ben bilanciato
CONS
- Tasti laterali pastosi e alto pre-travel e post-travel
- Finitura troppo sensibile ad impronte e sporco in genere, con un grip poco efficace
- Software migliorabile