X2V2 è migliorato tantissimo nelle rifiniture ma soprattutto nella costruzione, dove dimostra una solidità complessiva maggiore che risolve e previene i piccoli difetti riscontrati nella precedente generazione. Il trattamento della superficie è molto simile a quello dell’X2 Premium Black, capace di rendere il mouse pregevole alla vista e al tatto, anche se l’efficacia del grip è maggiore quando utilizzato da mani con una sudorazione più marcata. Una volta rimossi i cuscinetti in gomma dal sistema anti-oscillazione dei tasti principali che ne compromettevano la qualità complessiva del click, abbiamo in questi ritrovato solidità, precisione e valori di pre-travel e post-travel molto contenuti. In seguito alla rimozione dei cuscinetti abbiamo però ravvisato una forma di quello che in gergo tecnico internazionale viene chiamato “slam-click”, ovvero l’attivazione involontaria di uno o entrambi gli switch dei tasti principali quando si sbatte il mouse sulla superficie d’appoggio. Possiamo comunque affermare che tale evenienza non si è mai verificata in maniera organica durante nessuna delle nostre sessioni di gaming. I microswitch ottici Raesha sono leggeri, reattivi e garantiscono un’ottima spammabilità. Il click d’altro canto, suona invece come se fossero cavi all’interno, caratteristica che li fa sembrare qualitativamente inferiori di quello poi in realtà sono. La rotella di scroll è migliorata nella rumorosità e nella precisione di azionamento, meno marcati invece gli scatti. Il click della rotella è preciso e reattivo anche durante la rotazione e non richiede una discesa profonda della rotella per l’azionamento del microswitch. Migliorati anche i tasti laterali: esternamente di poco più grandi ed uniti tra loro, utilizzano gli stessi microswitch Huano corpo nero/pin bianco con connettori a 90° (5M, ~75gf) della precedente generazione. In questo caso sono però installati su una nuova PCB più ampia che oltre a garantirgli maggiore solidità ed una maggiore forza di attuazione, contribuisce direttamente alla solidità strutturale dei fianchi del mouse.
Il mouse viene testato con una risoluzione di 1200 CPI, configurazione che utilizziamo in combinazione ad una sensibilità in gioco particolarmente ridotta. L’obiettivo è quello di ottenere una maggiore velocità su sistema operativo per un agevole movimento del puntatore sui tre monitor della nostra postazione di test e di sfruttare la maggiore precisione di tracking offerta da un livello di CPI più alto rispetto ai canonici 800.
La configurazione del mouse comprende inoltre: Polling Rate a 1000Hz, 2000Hz e 4000Hz, Motion Sync abilitato, Lift-Off Distance ad 1mm, disattivazione del Ripple Control e dell’Angle Snapping, Debounce Time a 0 millisecondi, Auto sleep a 30 secondi e luminosità del LED laterale impostata al 50% con effetto statico.
La famiglia X2V2 convince anche nel gaming, suo habitat naturale. Come nella precedente generazione la connessione è stabile e senza ritardi e la tracciatura sempre precisa. I nuovi switch ottici Raesha ci hanno permesso di eliminare il Debounce Time per ridurre la click latency senza però causare alcun doppio click, nemmeno dopo mesi di uso giornaliero. La nuova MCU Nordic ed il nuovo firmware hanno portato inoltre ad un miglioramento della motion latency, sebbene la differenza sia poi difficilmente ravvisabile nell’uso quotidiano per il videogiocatore medio. Grazie al Pulsar 4K Wireless Dongle l’X2V2 Mini può sfruttare un Polling Rate di 2000 o 4000Hz: anche in questo caso con il nostro sistema di test (Ryzen 9 7900X, 32GB ram, RTX 4070 Super, monitor 165Hz) l’alternanza delle diverse soglie di Polling Rate tra 1000, 2000 e 4000Hz non ha generato palesi differenze sul jitter del puntatore. Se cogliere la differenza non è di per sé semplice nemmeno per un occhio allenato, anche ricerche e test sul campo hanno dimostrato come un valore superiore a 1000Hz di Polling Rate garantisca i più ampi margini di miglioramento soltanto utilizzando contestualmente una risoluzione di tracking molto alta del mouse (>1600 CPI) e configurazioni hardware top di gamma che utilizzano monitor con un Refresh Rate di almeno 240 o 360Hz. A tal riguardo vi rimandiamo ad un interessantissimo studio coreano del 2021 circa la “Valutazione empirica del jitter indotto dall’asincronicità“.
La durata della batteria è migliorata tantissimo rispetto alla scorsa edizione, facendo registrare quasi 87 ore di uso reale misto con Polling Rate a 1000Hz e Motion Sync abilitato, un incremento del 60% rispetto ad X2 Wireless Mini. Con Polling Rate a 2000Hz siamo invece scesi a quasi 49 ore di uso reale misto, con una differenza del 44% rispetto a 1000Hz. Configurare il Polling Rate a 4000Hz ha tagliato ancora l’autonomia a sole 33 ore circa di uso reale misto, una differenza del 62% dai valori registrati su X2V2 Mini a 1000Hz. Sulla base dei dati sull’autonomia e degli studi condotti sul jitter, impostare un Polling Rate di 2000Hz su una configurazione hardware come la nostra sembra quindi essere la scelta più sensata per godere sì di prestazioni migliorate, ma anche di una buona durata della batteria.