Il formato TKL è quello che meglio tra tutti unisce praticità e funzionalità: impiega uno spazio ridotto sulla scrivania in favore del mouse, ma integra al tempo stesso tutti i tasti dedicati a quelle funzionalità basilari ma irrinunciabili per chi usa la tastiera anche per la produttività. Nonostante si tratti di un prodotto commerciale, la costruzione in plastica e alluminio risulta assolutamente convincente per estetica generale, finiture e robustezza complessiva. La PCMK 2 HE TKL è infatti solidissima e priva di alcun genere di flessione o gioco delle componenti, merito anche del robusto frame superiore in alluminio che fa anche da piastra di ritenzione degli switch. Il piano di scrittura è quindi particolarmente rigido, risultando forse meno confortevole per la scritta rispetto ai prodotti che adottano un sistema di montaggio a guarnizioni (Gasket-mount) ma che assicura però una maggiore reattività nel gaming. L’altezza del piano di scrittura rientra negli standard di categoria nonostante l’uso di keycaps con profilo OEM, simile a quello Cherry ma con una maggiore altezza. Tra le due tipologie la seconda è però in grado di offrire una maggiore ergonomia, soprattutto in assenza di poggiapolsi, non fornito in dotazione e non presente nel catalogo Pulsar.
Nonostante l’uso di LED RGB SMD di buona qualità ed ampia copertura cromatica, la retroilluminazione non raggiunge un’intensità luminosa particolarmente alta, limitata oltre che a livello software anche dal diffusore di luce degli switch e dalla colorazione nera della piastra e dell’interno dei keycaps. Da questo punto di vista adottare LED north-facing e keycaps con legende shine-through avrebbe sicuramente reso più luminosa e accattivante la tastiera. Al contrario, la retroilluminazione dell’ID Tag è estremamente alta, tanto da risultare disturbante se si utilizza il prodotto in un ambiente con poca luce. Purtroppo non è possibile regolarne l’intensità luminosa ma soltanto disattivarla del tutto.
Gli switch magnetici Gateron KS-20 che l’azienda cinese ha realizzato per Pulsar con un perno personalizzato di colore Blu, offrono una digitazione particolarmente leggera ed una corsa totale forse un pò troppo estesa per un uso gaming, ma che permette di gestire meglio funzionalità come il Rapid Trigger continuo, il DKS o Mod-Tape, sebbene le ultime due non siano ancora disponibili per la PCMK 2 HE TKL. La molla è molto leggera e poco lubrificata, causando in alcuni rumore di pinging ed in generale poca fermezza di risalita del perno al punto morto superiore, rendendo gli switch rumorosi anche nei tocchi leggeri. Nonostante l’uso di slitte “dual-rail” l’oscillazione del perno resta presente e anzi si riscontra un maggiore attrito. Migliorabile infatti anche la lubrificazione, concentrata nello stelo centrale del perno e appena accennata nelle slitte, non sufficiente a ridurne l’attrito tra le componenti. Il lubrificante utilizzato è inoltre particolarmente liquido e per via del foro nella semi-scocca inferiore degli switch è nella maggior parte dei casi fuoriuscito finendo sulla PCB. Anche a causa di questo, i Gateron X Pulsar KS-20 non spiccano particolarmente neanche nel campo sonoro: per rimediare al tono acuto del fondo battuta ed il leggero rattling alle pressioni leggere, sarà necessaria una ri-lubrificazione manuale con un lubrificante più denso, come ad esempio il Krytox 205G0.
Il gaming è sicuramente il suo habitat naturale dove è possibile sfruttare al massimo il potenziale dell’hardware che assicura latenze ridottissime grazie ad un Polling Rate di 8000Hz e l’uso del Rapid Trigger, funzionalità che può anche ridurre anche le latenze dell’attuazione fisica dei tasti. Non meno importante la modalità “Quick-Tap”, migliorata e disponibile su tutti i tasti della board dopo l’ultimo aggiornamento firmware. Bisognerà invece attendere i prossimi aggiornamenti per le funzionalità “DKS” e “Mod-Tap”, le quali assenze al momento pesano, soprattutto poiché presenti nei prodotti dei principali brand concorrenti. La connettività via cavo è l’unica in grado di soddisfare le esigenze di alimentazione della tecnologia Hall Effect, ed anche se non garantisce la stessa libertà ed assenza totale di cavi sulla scrivania, permette di godere sempre delle massime performance senza doversi mai preoccupare di dover trovare il giusto equilibrio tra prestazioni e autonomia, un pò come invece è spesso necessario fare con i mouse wireless di ultima generazione. Il software web-based ha una interfaccia semplice ed immediata, sebbene migliorabile nella UI e nella UX. Tra i suoi benefici vi è comunque la possibilità di configurare la PCMK 2 HE TKL su qualsiasi dispositivo Windows o Mac la si colleghi trovando sempre i tre profili personalizzati salvati direttamente nella memoria interna.