La Epomaker EK68 offre ben tre modalità di connessione, tutte facili da utilizzare ed utili a diversi scenari d’uso della tastiera. La modalità cablata sarà sicuramente quella preferita dai videogiocatori più incalliti, alla ricerca del massimo delle prestazioni. Noi abbiamo utilizzato la modalità Wireless 2.4 GHz anche per le nostre sessioni di gaming amatoriale apprezzandone non solo la libertà d’uso data dall’assenza di ulteriori cavi sulla postazione ma anche l’affidabilità della connessione, che ne ha sempre garantito un uso privo di input lag percepibile ad occhio nudo. La EK68 implementa anche un anti-ghosting di tipo NKRO, ovvero capace di registrare la pressione di tutti i tasti della tastiera, funzionalità indispensabile se si vuole utilizzare il prodotto per il gaming. Decisamente soddisfacente l’autonomia in modalità Wireless 2.4GHz, che ci ha garantito circa dieci giorni d’uso giornaliero per tutte le nostre attività utilizzando l’illuminazione statica di colore blue ed una luminosità del 50%. Ottima infine la connettività Bluetooth, facile da preferire per la produttività, grazie alla possibilità di associare tre dispositivi su tre canali dedicati ed una maggiore autonomia rispetto alla connessione Wireless 2.4 GHz, sebbene necessiti che ci sia meno distanza tra la tastiera ed il dispositivo collegato. Promossi anche gli switch Epomaker Flamingo, particolarmente reattivi e adatti anche al gaming grazie alla loro medio-bassa forza di attuazione ed una corsa totale leggermente inferiore agli switch “Red” molto diffusi nella scena gaming. Migliorabili invece gli stabilizzatori, soprattutto quello della barra spaziatrice, che sebbene lubrificati di fabbrica necessitano di qualche piccolo accorgimento per raggiungere la massima resa. Buona la retroilluminazione RGB, la cui diffusione viene esaltata dalla colorazione bianca del plate ma limitata soltanto agli spazi tra i tasti. I keycaps, molto ben realizzati, non utilizzano però legende di tipo shine-through.
In alcune delle varianti della EK68 è possibile scegliere in fase di acquisto gli switch Gateron Yellow Pro 2.0, interruttori lineari tra i più diffusi ed apprezzati per l’eccezionale rapporto qualità/prezzo. Tra gli aspetti più interessanti troviamo una forza di attuazione media (più alta rispetto ai classici switch Red) ed una buona lubrificazione eseguita direttamente in fabbrica.
Confronto Switch Meccanici in Test | ||
Epomaker Flamingo | Gateron Yellow Pro 2.0 | |
Materiali | Top: PC Bottom: PC Perno: POM |
Top: PC Bottom: Nylon PA66 Perno: POM |
Pin | 5 | 3 |
Pre-lubrificati | Si | Si |
Tipologia | Lineari | Lineari |
Pre-travel | 2mm | 2mm |
Total-travel | 3.8mm | 4mm |
Molla | 2 stadi, 25mm | 1 stadio, 15mm |
Forza di attuazione minima | 47 ± 5gf | 50±15gf |
Forza al punto inferiore | 60gf | 67gf |
Prezzo | ~0.43$ cad. | ~0,32$ cad. |
Abbiamo messo alla prova gli Epomaker Flamingo ed i Gateron Yellow Pro 2.0 per analizzarne le differenze pratiche su una board con le peculiarità della EK68, riscontrando con ambedue prestazioni simili ed estremamente convincenti sotto tutti i punti di vista fondamentali. Entrambi lineari e con una leggerissima lubrificazione eseguita in fabbrica, presentano lo stesso punto di attivazione ed una corsa totale molto simile, ma si distinguono per durezza di pressione e suono a fondo battuta: i Flamingo sono quelli che esprimono una rumorosità maggiore e dalla tonalità più acuta data dall’utilizzo di un perno con asta lunga, mentre i Gateron Yellow Pro 2.0 vantano un suono meno rumoroso e dalla tonalità più bassa. Punto a favore degli Epomaker Flamingo è invece la stabilità del perno su tutti gli assi, con oscillazioni minime e per questo in grado di offrire una sensazione di maggiore precisione.