Il GEM Plus Wireless utilizza scocche spesse e molto resistenti, capaci di garantire una robustezza complessiva molto convincente. Non si notano particolari flessioni nella struttura esterna, nemmeno nella base, traforata su buona parte della sua superficie, o suoi fianchi laterali, normalmente i punti maggiormente soggetti a tali problematiche. L’unico marginale difetto potrebbe forse essere il sistema di montaggio della base sulla scocca superiore che, sebbene solido, lascia un piccolo gap tra le due parti proprio al di sotto dei tasti laterali. Tale dettaglio non incide negativamente sulla solidità complessiva e potrebbe trattarsi di una peculiarità della nostra unità e non un problema di design. Allo scuotere del prodotto non si ravvisano rumori, sintomo di una buona progettazione della struttura interna ed di un assemblaggio efficace delle componenti. La robustezza complessiva si ripercuote però sul peso, pari a circa 74 grammi, che risulta comunque ben distribuito sulla mole del mouse e per questo meno palpabile. Il peso resta decisamente inferiore ai mouse di vecchia generazione ottenendo ancora consenso da una certa fetta di mercato.
Le superfici – sia quelle in plastica bianche che quelle in plastica grigia – non adottano trattamenti aggiuntivi specifici per migliorarne il grip, sebbene un leggerissimo effetto ruvido è ottenuto direttamente dal processo di stampa delle scocche. Ciò non è però sufficiente a garantire un grip consistente, soprattutto agli utenti con poca sudorazione delle mani.
Un’interessante trama a forme triangolari valorizza il design di entrambi i fianchi del GEM Plus Wireless. Benché studiata anche per assicurare un migliore grip, non ne abbiamo poi colto l’efficacia durante l’uso pratico. Probabilmente sarà più utile a tutti quegli utenti con una maggiore sudorazione delle mani.
I tasti principali del GEM Plus Wireless sono separati dalla scocca superiore e molto ben integrati nella struttura del mouse, risultando solidi e privi di esagerate oscillazioni orizzontali. Sebbene non utilizzino dei confinamenti laterali il loro pronunciato bordo esterno arrotondato evita che le dita sul lato destro possano interferire con la pressione dei tasti, mentre le scanalature centrali assicurano tanto comfort ed il giusto posizionamento delle dita. Quasi inesistente il pre-travel e basso il post-travel, i giusti valori per ottenere un’ottima reattività ma anche l’elasticità adeguata ad assicurare una buona spammabilità dei tasti principali. Ottima l’implementazione dei miscroswitch meccanici Kailh GM 8.0 (80M, ~62 gf) per la gestione dei click, in grado di mostrare il loro lato migliore con click leggeri ma con una elevata tattilità.
Buono il posizionamento dei tasti laterali per utenti con mani grandi, mentre la loro dimensione è forse un pò troppo ristretta rispetto alla grandezza del mouse, così come la sporgenza rispetto alla scocca laterale. Discreti i valori di pre-travel e post-travel, presenti soprattutto alla pressione dei tasti nelle loro zone più esterne. Nei tasti laterali vengono utilizzati microswitch meccanici Huano corpo nero/pin bianco (5M, ~70gf) piuttosto rigidi ma ideali per questa applicazione.
La rotella di scroll sporge circa 3mm tra i tasti principali ed è realizzata in plastica trasparente ricoperta nei lati da una morbida gomma con rilievi. Lo scroll è gestito dall’encoder TTC Brown da 9mm che offre una rotazione molto leggera ma con scatti ben definiti. La rumorosità operativa è forse un pò elevata, la quale fa sembrare l’intera implementazione poco premium. Il click della rotella è gestito con lo stesso microswitch meccanico dei tasti laterali, uno Huano corpo nero/pin bianco (5M, ~70gf) che determina una durezza di pressione media sulla rotella (~180gf) e che lo rende anche facilmente spammabile.
La base del mouse è ampiamente traforata con lo stesso pattern a forme triangolari utilizzato nei fianchi del mouse in modo da alleggerirne il peso. Il GEM Plus Wireless utilizza tre piedini in PTFE da 0.7 mm di spessore che offrono un ottimo scorrimento anche se non utilizzano un perimetro smussato: sui mousepad in tessuto più morbidi o anche soltanto esercitando una lieve pressione verticale, rallentano e rendono più rumoroso lo scorrimento. Il sensore PixArt PAW-3395 è collocato leggermente spostato verso la parte anteriore del mouse, al centro esatto dei tasti laterali. Si tratta del sensore top di gamma più diffuso sul mercato, capace di una risoluzione massima di 26.000 CPI ed una accuratezza di tracking del 99.6%. Il sensore supporta nativamente la tecnologia Motion Sync anche se il produttore non ve ne fa cenno sulla confezione del prodotto o sul suo sitoweb e non è inoltre presente tra le impostazioni del software. Il mouse si affida al microcontrollore CompX CX52850, già accoppiato al sensore di PixArt in prodotti quali il Pulsar X2, il Lamzu Atlantis (prima generazione) e l’XTRFY M8 Wireless, tutti mouse che implementano il Motion Sync e che come il GEM Plus Wireless sfruttano un Polling Rate massimo di 1000Hz.
Nella base trova spazio un alloggiamento per conservare il ricevitore wireless, trattenuto al suo interno mediante l’uso di un potente magnete, ed un interruttore a scorrimento per accendere il mouse con LED accesi o con LED spenti, funzionalità che tornerà molto utile per l’autonomia, aspetto che discuteremo nella sezione “Prova sul campo”.
A proposito di illuminazione, il mouse utilizza un LED RGB per la rotella che lascia trapelare la luce attraverso la linea centrale ed il corpo stesso della ruota, realizzati in plastica trasparente. La colorazione indicherà il profilo CPI in uso e lo stato di carica della batteria: lampeggiamento blu durante la carica, lampeggiamento verde a carica completa e lampeggiamento rosso per segnalare la batteria in esaurimento. Il GEM Plus Wireless implementa anche una serie di LED RGB che illuminano il logo sul dorso ed un semicerchio posto nella parte bassa posteriore che diffonde la luce sul mousepad. In questo caso l’illuminazione sarà personalizzabile tramite il software scegliendo uno tra gli effetti predefiniti.