Nonostante sia ormai abituato ad utilizzare come mouse principale il Lamzu Atlantis Mini (49g) ed il Pulsar X2 Mini (54g), superleggeri e dalle dimensioni ridotte, ho trovato le forme del Dream Machines DM7 Switch Duo particolarmente versatili ed adatte anche alle mie mani medio piccole (18 x 9,5 cm), merito della larghezza del punto centrale di grip particolarmente contenuta (56.5-53.5 mm). Sebbene si tratti di un mouse particolarmente lungo, sono riuscito quindi ad utilizzarlo con la mia presa naturale Claw/Relaxed Claw, riscontrando però un piccolo ed unico neo nel design: la striscia in rilievo che attraversa orizzontalmente tutto il fianco destro del mouse non fornisce alcun miglioramento della presa ma anzi può risultare di impaccio nelle prese Claw e Fingertip.
I test d’uso reale si sono svolti con il mouse a 1150 CPI, configurazione che utilizzo in combinazione ad una sensibilità in gioco particolarmente ridotta. L’obiettivo è quello di ottenere una maggiore velocità su sistema operativo per un agevole movimento del puntatore sui tre monitor della nostra postazione di test e di sfruttare la maggiore precisione di tracking offerta da un livello di CPI più alto rispetto ai canonici 800. La configurazione comprende inoltre il Polling Rate a 1000Hz, unica personalizzazione tecnica possibile tramite il software di gestione.
I nostri test su Escape From Tarkov e PUBG hanno evidenziato buone performance hardware sotto tutti i punti di vista: tracking sempre preciso e consistente, connessione wireless senza lag o ritardi percettibili ed una buona Lift-Off Distance, configurata in modo da interrompe la tracciatura all’altezza di circa 2 millimetri. Dai nostri test sintetici abbiamo inoltre appurato una buona stabilità del Polling Rate a 1000Hz ed una tracciatura che conferma la consistenza già rilevata durante le fasi di gioco. Tra gli switch disponibili nel catalogo di Dream Machines, abbiamo preferito gli Huano corpo blu/pin bianco (20 milioni di attuazioni, forza di attivazione di circa 69 grammi), scelta dettata dalla maggiore forza di attivazione e tattilità alla pressione rispetto alle alternative, nonché al corposo rebounce che ne rende estremamente efficiente la spammabilità.
Il DM7 Switch Duo utilizza una batteria agli Ioni di Litio da 400mAh che a fronte delle 72 ore di autonomia dichiarate ci ha fatto registrare risultati di molto inferiori: 24 ore di uso misto suddiviso tra 60% produttività/ufficio e 40% gaming nel primo ciclo di test, e soltanto 22 ore di uso misto suddiviso con 65% gaming e 35% produttività/ufficio. Il nostro calcolo tiene conto solo degli effettivi minuti di utilizzo con Polling Rate a 1000Hz ed il logo posteriore retroilluminato al massimo della luminosità fissa di colore blu violaceo. Non è stato semplice tenere traccia della carica residua tramite il software poiché questo prevede un’indicazione priva di percentuale e poco affidabile soprattutto nelle fasi finali. La ricarica è stata completata in circa due ore utilizzando una comune porta USB 3.0 del nostro PC dalla quale abbiamo registrato un assorbimento di circa 0.20A (1W) ed una ricarica totale di 420 mAh. Per preservare la durata della batteria, il DM7 Switch Duo implementa una Sleep Mode a due stadi: dopo un minuto di inattività il risveglio del mouse sarà istantaneo al primo movimento, mentre superati i cinque minuti di inattività sarà invece necessario un click.